I poster sono un importante momento di partecipazione scientifica al XII Convegno Nilde 2025.
Essi saranno pubblicati negli Atti e saranno visionabili nel sito web (oltre che in presenza nella sede e nei giorni del Convegno).
I convegnisti potranno incontrare gli Autori dei poster il 2 ottobre, nella fascia oraria 12,10-13,10.
I partecipanti al convegno potranno esprimere con il loro smartphone un voto anonimo per uno dei poster, che sarà premiato il 3 ottobre alle 9.00
Poster accettati (in ordine di pervenimento nella call):
Il recupero delle informazioni: l’archivio digitale del World Wide Web, le potenzialità della Wayback Machine
Autori
Laura Garbolino (Università di Torino)
Abstract
I fondatori di Internet Archive Brewster Kahle e Bruce Gilliat hanno lanciato la Wayback Machine nel 2001 per affrontare il problema della scomparsa del contenuto dei siti Web ogni volta che vengono modificati o chiusi. La funzione della Wayback Machine è consentire agli utenti di visualizzare liberamente le versioni storiche delle pagine web a condizione che il sito Web consenta a Wayback Machine di "scansionarlo" e salvarne i dati. I siti possono essere ricercati inserendo l'URL nella casella di ricerca: appare la sequenza di tutte le versioni storiche archiviate dal servizio. La Wayback Machine ha iniziato ad archiviare le pagine Web nel 1996. L'opportunità di ritornare su vecchie pagine Web consente di recuperare informazioni e testi successivamente diventati non più fruibili. È il caso di atti di convegno o riviste pubblicate solo su Web: nel poster verranno presentati alcuni esempi di casi concreti risolti grazie a questo strumento. La volatilità del Web viene quindi aggirata grazie a questo strumento di grande utilità per le biblioteche. In questo modo si riconferma e rafforza il detto “una volta on-line, per sempre on-line". [PDF]
La Biblioteca Medica "Mario Segale": tradizione, innovazione e condivisione nella rete biomedica ligure
Autori
Lucia Bellezza (E.O. Ospedali Galliera, Genova)
Abstract
Fondata nel 1908 dal prof. Mario Segale, anatomo-patologo e pioniere della ricerca sperimentale, la Biblioteca Medica "Mario Segale" dell'Ospedale Galliera, dal 1995 Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione, nasce come filiazione della rivista "Pathologica" tutt'oggi attiva. Conserva un ricco patrimonio, con quattro fondi storici (secc. XVI-XIX), di cui due collegati a pregiati fondi archivistici, e dodici donazioni di medici dell'ente (secc. XIX-XX), testimoniando l'evoluzione della medicina nel tempo. Capofila nella valorizzazione del consorzio Infor_biomed, la biblioteca promuove la condivisione delle risorse attraverso un'intensa attività di document delivery per tutte le aziende sanitarie della rete ligure, il monitoraggio degli accessi alle riviste sottoscritte con la supervisione di A.li.sa, l'aggiornamento del catalogo e della propria pagina web istituzionale, che raccoglie numerose risorse OA ordinate per area tematica, offrendo strumenti affidabili e mirati a medici, ricercatori e studenti. Inoltre, la biblioteca: produce report statistici sull'andamento della ricerca e la produttività scientifica, attraverso la somministrazione periodica di questionari specifici; collabora con la rivista ""Galliera News""; partecipa a eventi culturali per promuovere la Citizen science; supporta la formazione di specializzandi con corsi sulle strategie di ricerca bibliografica. La recente adesione ad ACOSI (Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani) da parte del Galliera, rappresenta un'ulteriore opportunità per promuovere il patrimonio storico e favorire la condivisione della conoscenza. Guardando al futuro, la biblioteca punta a rafforzare le collaborazioni con università, enti di ricerca e biblioteche, consolidando il proprio ruolo di hub per la condivisione della conoscenza biomedica in un ecosistema sempre più aperto e interconnesso. [PDF]
Geografie della conoscenza: valorizzare e disseminare il patrimonio cartografico del CNR tra Wikimedia, Opac e NILDE
Autori
Maria Adelaide Ranchino (Unità pianificazione, programmazione e Biblioteca Centrale del Consiglio Nazionale delle ricerche); Emanuela Cilione (Unità pianificazione, programmazione e Biblioteca Centrale del Consiglio Nazionale delle ricerche), Isabella Florio (Area della ricerca di Cosenza), Giorgia Migliorelli (Unità pianificazione, programmazione e Biblioteca Centrale del Consiglio Nazionale delle ricerche), Sara Santorsa (Unità pianificazione, programmazione e Biblioteca Centrale del Consiglio Nazionale delle ricerche), in collaborazione con Marta Arosio (Wikimedia Italia)
Abstract
Nell’ambito del progetto GLAM-Wiki, la Biblioteca Centrale del CNR, in collaborazione con CNR-Unità Editoria, l'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (CNR IGAG), l'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea (CNR ISEM) e l'Ufficio Agenda Digitale e Processi per il supporto tecnico, ha avviato un processo di valorizzazione e disseminazione del proprio patrimonio, con l’inserimento dei metadati relativi a una parte significativa della propria documentazione bibliografica, con particolare attenzione a carte geomorfologiche, batimetriche, magnetometriche, idrogeologiche, mappe relative alla sismicità, delle precipitazioni, della biodiversità provenienti da fondi specialistici. Attraverso Wikidata, questi metadati vengono resi accessibili e collegati a contesti informativi più ampi, e – grazie a processi di integrazione già attivi – sono visualizzabili nei cataloghi OPAC e nel discovery tool adottati dalla Biblioteca. In questo modo, le carte descritte su Wikidata possono essere ritrovate sia tramite ricerche bibliografiche tradizionali sia attraverso ambienti di ricerca avanzata. Questa maggiore visibilità in cataloghi, motori di ricerca e aggregatori incentiva l’utilizzo dei servizi NILDE per la richiesta e la consultazione dei documenti completi, indispensabili per la ricerca specialistica. Il poster illustra:
· esempi di carte descritte in Wikidata e riversate in OPAC/Discovery
· il flusso informativo tra metadati aperti e servizi bibliotecari
· il ruolo di NILDE come anello finale per l’accesso, in grado di tradurre la visibilità catalografica in disponibilità documentale.
La collaborazione tra progetto GLAM, Wikidata e NILDE rafforza una visione integrata delle biblioteche scientifiche, in cui apertura dei dati e servizi avanzati si combinano per supportare la ricerca in modo sostenibile e innovativo. [PDF]
Tecnologia e burocrazia: la sfida nel presente per il futuro. I servizi interbibliotecari e le Biblioteche di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino
Autori
Ornella Salvioni (Università degli Studi di Torino. Polo di Scienze Umanistiche - Area Servizi Bibliotecari - Sezione servizi al pubblico - Biblioteca di scienze letterarie e filologiche)
Abstract
Le risorse a cui prioritariamente le biblioteche fanno riferimento sono elementi del vasto universo informativo su cui interveniamo sia con azioni volte a selezionare, acquisire, catalogare, conservare e ridistribuire, sia contribuendo al loro arricchimento data la doppia natura dell’istituzione universitaria di formazione e produzione scientifica: una sorta di vortice ascendente che si auto-alimenta, un modello in cui i servizi interbibliotecari costituiscono un tassello essenziale. La sconfinata evoluzione tecnologica attuale ci porta ad immaginare un futuro in cui la disponibilità di risorse sia incommensurabile e la loro diffusione pervasiva; ma non sempre il mondo digitale risulta trainante anche in ambito burocratico, amministrativo, linguistico, normativo e soprattutto culturale. La nostra esperienza ci porta a constatare che alla vertiginosa disseminazione informativa spesso non corrisponde una capacità delle biblioteche di essere versatili, per quanto gli enti si sforzino di dotarsi di strumenti sempre aggiornati. I servizi interbibliotecari costituiscono un mezzo che permette di superare limiti spaziali e istituzionali; dunque, come Biblioteche di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino, il nostro obiettivo è quello di costituire una struttura di servizi complessa ma flessibile ed aperta, capace di rimuovere ogni ostacolo al pieno soddisfacimento delle richieste. Abbiamo voluto accogliere numerosi strumenti di ‘Resource Sharing' da utilizzare in modo opportuno, ma siamo anche attenti a non precludere alcuna possibile soluzione gestionale, compiendo ogni sforzo per far interagire sistemi, enti e mondi di varia natura nella convinzione che ciò costituisca un anello cardine nella catena di condivisione delle risorse e della conoscenza. [PDF]
Chatbot nei servizi bibliotecari: opportunità, limiti e questioni etico-normative
Autori
Mauro Rossi, Daniela Castaldi, Filippo Altobelli, Francesca Cuzzi, Calogero Ivan Tornese (Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" Biblioteca del DiSTABiF)
Abstract
L’utilizzo dei chatbot nei servizi bibliotecari rappresenta una frontiera di crescente interesse per le biblioteche, in risposta ad esigenze di innovazione volte a migliorare l’accesso alle informazioni, potenziare l’interazione con l’utenza e ottimizzare la gestione dei servizi. Questi strumenti, le cui prime sperimentazioni risalgono al secolo scorso, sono oggi basati su tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, che offrono opportunità significative in termini di automazione delle risposte a domande frequenti, assistenza continuativa e personalizzazione dell’esperienza informativa. Si propone, dunque, un’analisi delle potenzialità dei chatbot in ambito bibliotecario attraverso l’esame di alcuni casi studio nazionali e internazionali. L’obiettivo è l’individuazione di pratiche e modelli di implementazione sostenibili e coerenti con i principi fondanti della professione, in cui resta comunque imprescindibile il ruolo di mediazione del bibliotecario. Al netto di indubbi vantaggi, l’impiego dei chatbot solleva anche importanti interrogativi in merito alla qualità del servizio, all’affidabilità delle risposte generate e alla trasparenza dei processi decisionali automatizzati. A questi si aggiungono questioni etico-normative rilevanti, che si pongono in virtù di un quadro legislativo tuttora in evoluzione. [PDF]
PEER TO PEER: un solo flusso di lavoro, molte connessioni
Autori
Arianna Trecarichi (Biblioteca della Scuola Normale Superiore, per conto e in rappresentanza del Gruppo di Lavoro Resource Sharing di ITALE); Luigina Armentano, Nazzareno Bedini, Elena Bernardini, Monica Berzacola, Luisella Consumi, Morena D'Agostino, Daniela Ficini, Stefania Manzi, Alessandra Prada, Alessandra Riggio per conto e in rappresentanza del Gruppo di Lavoro Resource Sharing di ITALE.
Abstract
I servizi interbibliotecari hanno conosciuto importanti innovazioni, soprattutto grazie all’adozione di sistemi peer-to-peer che consentono di rendere più efficiente e collaborativa la condivisione delle risorse. L’obiettivo è quello di offrire un servizio migliore all’utenza da un lato, e un flusso di lavoro più snello e tracciabile per i bibliotecari dall’altro, grazie alle potenzialità delle tecnologie disponibili. Nel poster vengono illustrate le principali modalità di interscambio che possono offrire vantaggi alla comunità delle biblioteche Alma: l’integrazione Alma Resource Sharing - ILLSBN e lo scambio “Alma to Alma”. L’integrazione con ILLSBN è una prassi ormai consolidata in molte biblioteche italiane, che ne apprezzano la capacità di semplificare i flussi di lavoro e migliorare l’efficienza del servizio. Lo scambio “Alma to Alma” permette di gestire l’intero flusso di lavoro in un unico ambiente e apre la possibilità di prendere accordi e di gestire le richieste con partner internazionali, grazie alla Resource Sharing Directory. Entrambi i sistemi offrono quindi una grande semplificazione (unico flusso di lavoro) senza rinunciare alla varietà di partner possibili, anche quando questi utilizzano gestionali diversi (nel caso di ILLSBN), o si trovano in contesti nazionali e internazionali (nel caso dello scambio “Alma to Alma”). La community italiana di enti che utilizzano Alma ha dimostrato quanto sia preziosa la condivisione di buone pratiche e l’approccio collaborativo. Per questo, il gruppo di lavoro Resource Sharing di Itale incoraggia i partner Alma a adottare tali sistemi offrendo supporto tecnico, collaborando alla risoluzione di problemi e condividendo le esperienze dei vari membri per migliorarne l’uso. [PDF]
Progettare il Resource Sharing: modelli e cooperazione
Autori
Elena Bernardini (Università degli Studi di Milano per conto e in rappresentanza del Gruppo di Lavoro Resource Sharing di ITALE); Elena Bernardini, Luigina Armentano, Nazzareno Bedini, Monica Berzacola, Luisella Consumi, Morena D'Agostino, Daniela Ficini, Stefania Manzi, Alessandra Prada, Alessandra Riggio, Arianna Trecarichi per conto e in rappresentanza del Gruppo di Lavoro Resource Sharing di ITALE.
Abstract
Il Resource Sharing è un’attività dinamica, che offre continue occasioni di confronto e crescita professionale. Favorisce la creazione di reti tra operatori di istituzioni diverse, anche internazionali, e si fonda sulla collaborazione tra partner. Ciò che l’utente percepisce – la consegna del documento richiesto – rappresenta solo l’ultima tappa di un processo articolato, reso possibile da bibliotecari che adottano buone pratiche e strumenti condivisi per garantire un flusso di lavoro fluido, semplice ed efficace. Il gruppo di lavoro Resource Sharing (GDL-RS) dell’Associazione ITALE si impegna a promuovere l’utilizzo del modulo RS di Alma (Ex Libris) tra le biblioteche aderenti, offrendo supporto concreto e condividendo esperienze, modelli organizzativi e soluzioni operative. Con questo contributo verranno presentati esempi di modelli organizzativi configurabili nel gestionale, pensati per rispondere alle diverse esigenze delle biblioteche e dei vari enti: dalla gestione di flussi di lavoro per centri servizio, biblioteche autonome o sistemi ibridi, alla personalizzazione della messaggistica verso utenti e partner, fino all’integrazione del form utente nel discovery e all’utilizzo dell’App per reindirizzare le richieste di document delivery su NILDE. Il GDL-RS è, inoltre, disponibile a supportare la creazione dell’anagrafica delle biblioteche partner, riducendo le operazioni manuali, e a suggerire come configurare le statistiche di Alma Analytics per monitorare e migliorare il servizio. Tutto ciò consente di accelerare i tempi di attivazione del modulo da parte degli enti interessati ad utilizzarlo. Condividere competenze e obiettivi significa costruire soluzioni sostenibili e innovative, capaci di migliorare i servizi interbibliotecari e di valorizzare il ruolo strategico della cooperazione tra biblioteche. [PDF]
I Giornali Pisani tra rete e accessibilità: spoglio analitico, interoperabilità e cooperazione documentaria
Autori
Graziana Alagna, Emanuela Garibaldi (Biblioteca Universitaria di Pisa)
Abstract
La Biblioteca Universitaria di Pisa si appresta ad avviare un progetto di spoglio analitico del fondo Giornali Pisani, composto da numerose testate locali edite tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in parte digitalizzate e consultabili su Internet Culturale grazie al progetto “Candido” e successive modifiche e integrazioni. Si tratta di giornali di grande rilevanza per la documentazione della storia artistica, culturale e politica della città di Pisa e del suo territorio: tra questi Il Ponte di Pisa, L’Educatore del Popolo, Corriere dell’Arno, Il Risorgimento di Pisa, La Torre di Pisa, La Gazzetta di Pisa, L’Eco dell’Era. Il progetto prevede la creazione di uno spoglio ad alta granularità, attraverso una struttura descrittiva che include titolo dell’articolo, data, autore, soggetto geografico, abstract, lingua, numero di pagine e tematiche (cronaca, tradizioni, necrologi, personaggi, sport, ecc.). I dati saranno resi disponibili su ACNP, potenziando i servizi di accesso documentario, anche in funzione di future richieste di Document Delivery. L’iniziativa, già finanziata, intende colmare la distanza tra digitalizzazione e reale accessibilità dei contenuti, proponendo un modello sostenibile di cooperazione documentaria. Pur non aderendo formalmente al network Nilde, la biblioteca condivide gli stessi obiettivi di condivisione, accesso e interoperabilità. Il progetto si inserisce nel più ampio obiettivo di integrazione tra piattaforme digitali (ACNP, Internet Culturale, OPAC locali), valorizzando risorse spesso poco visibili. Il poster illustrerà la struttura del progetto, le tipologie di metadati impiegati e le prospettive future, con particolare attenzione all’impatto in termini di accessibilità, riuso e cooperazione tra istituzioni culturali e bibliotecarie. [PDF]
Verso un OPAC semantico: la pubblicazione in Linked Open Data del catalogo bibliografico dell'INAPP
Autori
Valeria Cioccolo, Chiara Carlucci (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche - INAPP)
Abstract
Il progetto si inserisce nel quadro delle trasformazioni digitali che stanno ridefinendo il ruolo dei cataloghi bibliografici, con particolare attenzione all’interoperabilità, alla valorizzazione dei dati e all’integrazione con il web semantico. INAPP sta lavorando alla riprogettazione del catalogo della Biblioteca INAPP in Linked Open Data (LOD), rendendo interrogabili e riutilizzabili oltre 25.000 record bibliografici attraverso tecnologie semantiche. La mappa del percorso progettuale prevede, oltre all'adeguamento dell’infrastruttura tecnologica, la selezione e adozione di ontologie standard per la descrizione delle risorse; la produzione di dati RDF e la loro pubblicazione su un triplestore; l’interlinking con dataset esterni (es. Wikidata, VIAF); la realizzazione di una web app per la fruizione dei dati delle pubblicazioni in formato LOD. Il progetto si propone come modello replicabile per altre biblioteche e enti di ricerca pubblici, e non solo, promuovendo la cooperazione nazionale e internazionale (sulla scia ad esempio di quanto avvenuto con l'iniziativa dell'IFLA denominata RSCVD - Resource Sharing Collaborative and Voluntary Document Delivery), aprendo anche nuove prospettive volte all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei servizi bibliografici. L’approccio adottato consente di superare i limiti dei tradizionali OPAC, favorendo l’accesso intelligente e contestualizzato alle risorse informative. [PDF]
Dati che raccontano una rete: come usiamo Nilde al CNR
Autori
Silvia Giannini, Giuditta Moly Feo, Silvana Mangiaracina, Debora Mazza, Stefania Marzocchi (Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione "A. Faedo" -ISTI- del Consiglio Nazionale delle Ricerche)
Abstract
Questo poster si propone di rappresentare graficamente i risultati dell’analisi condotta sul dataset CNR presente in Nilde, con l’obiettivo di misurare e valutare l’utilizzo del sistema all’interno dell’ente. Lo studio prende in esame il periodo compreso tra il 2013 e il 2025, al fine di offrire un quadro complessivo delle biblioteche CNR presenti in Nilde: quante sono attualmente, come è evoluta nel tempo la loro partecipazione a Nilde, quante richieste di documenti hanno gestito e quante sono riuscite a soddisfarne, quale incidenza abbiano gli scambi tra biblioteche CNR rispetto al totale degli scambi con le biblioteche di altri enti, quante biblioteche forniscono agli utenti la possibilità di registrarsi e gestire direttamente in Nilde le proprie richieste di documenti. L’analisi cerca di restituire una fotografia dell’evoluzione del servizio di document delivery in oltre un decennio di attività, fornendo inoltre una panoramica sulle aree disciplinari rappresentative delle biblioteche CNR, per capire se e con quale frequenza si rilevino scambi tra settori disciplinari diversi. Presta altresì attenzione alle riviste maggiormente richieste e fornite, verificando se, a partire dalla seconda metà del 2022 — periodo che ha visto il completamento dell’integrazione di tutte le risorse elettroniche del CNR in ACNP — si siano registrati cambiamenti o incrementi nelle richieste. [PDF]
DALIA: conservare per condividere. Il data-repository del progetto NILDE
Autori
Gabriela Carrara, Alberto Candiani, Debora Mazza, Silvana Mangiaracina (CNR - ATdRBO Biblioteca Dario Nobili)
Abstract
La volatilità dei dati e delle informazioni nell'era digitale impone un ripensamento nell'organizzazione dei dati per garantire la loro fruizione futura. Il progetto NILDE compie quasi un quarto di secolo e nel suo percorso vitale ha prodotto materiali (corsi di formazione, loghi, materiale informativo, presentazioni, abstract, poster, video, foto) che una volta resi digitali possono essere resi fruibili in modo perpetuo attraverso un data-repository. DALIA è il data-repository della Biblioteca Dario Nobili, culla e centro nevralgico di NILDE. All'interno di DALIA è stato costruito un archivio di dati ad accesso aperto (Open Data) in modalità Findable, Accessible, Interoperable, Reusable (FAIR) per conservare in modo permanente e condividere il materiale dei convegni NILDE dal 2001 ad oggi. La costruzione dell'archivio ha consentito l'individuazione dei problemi di reperimento dei dati, una riorganizzazione organica dei dati disponibili per ogni convegno e la loro effettiva reperibilità permettendo così la conservazione di quei contenuti che altrimenti si sarebbero persi nel corso del tempo. [PDF]
Il futuro che vogliamo: crescere per migliorare, valorizzare e condividere
Autori
Caterina Colombo (Università degli studi di Udine, Area Biblioteche - Direzione ricerca, biblioteche e terza missione, Lara Boscarol, Barbara Carradori, Caterina Colombo, Antonella Passone (Università degli studi di Udine - Area Biblioteche)
Abstract
Nel quadro di un’università sempre più orientata all’efficienza, alla qualità e alla valorizzazione delle risorse, le biblioteche dell'Università di Udine si stanno muovendo verso una gestione centralizzata e coordinata del resource sharing (prestito interbibliotecario e document delivery). Attualmente, il servizio è erogato in modo autonomo da quattro sedi, distribuite nei diversi poli disciplinari e sul territorio regionale, ma già regolato da pratiche comuni, condivise e inserite nella certificazione ISO 9001 dell’Ateneo udinese. L’obiettivo è duplice: migliorare l’esperienza dell’utenza grazie a procedure più omogenee, rapide ed efficienti; ottimizzare l’organizzazione interna, consolidare i flussi di lavoro e valorizzare l’esperienza del personale. Elemento centrale del progetto è anche la valorizzazione del patrimonio bibliografico locale e delle fonti speciali quali risorse fondamentali per lo sviluppo culturale del territorio: fondi storici, collezioni rare e materiali di pregio che riflettono l’identità dell’ateneo, nato per volontà popolare in una terra di confine e di scambio. La condivisione di queste risorse punta a rafforzarne la visibilità e a favorirne la circolazione dentro e fuori il Sistema bibliotecario di Ateneo. Il cammino verso una regia unica è ancora nelle sue fasi iniziali, ma rappresenta l’orizzonte strategico su cui si concentrano gli sforzi futuri. L’intento non è solo razionalizzare i servizi, ma anche rafforzare l’identità collettiva del Sistema bibliotecario di Ateneo, facendo emergere le specificità di ogni struttura in un progetto comune. [PDF]